Giulia Orsini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giulia Orsini (1550 circa – 14 giugno 1609) fu la sesta e ultima principessa di Bisignano.

Stemma originario della famiglia Orsini

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Antonio Orsini (?-1553) duca di Gravina e Felicia Sanseverino, figlia di Pietro Antonio Sanseverino con la seconda moglie Giulia Orsini, figlia di Gian Giordano Orsini, Signore di Bracciano e di Felice della Rovere.[1][2]

Sposò in prime nozze nel 1568 Giovan Battista Spinelli, marchese di Fuscaldo, del quale rimase vedova il 13 marzo 1603, senza aver avuto figli.

Il 1° settembre 1604 sposò in seconde nozze[3] il ventiquattrenne Tiberio Carafa (1580-1647[4], primo principe di Belvedere, l'odierno Belvedere Marittimo e fondatore di Diamante[5] nel 1638), che si assicurò così una rapida ascesa sociale[6].

La rilevanza storica di Giulia Orsini consiste nella lotta da lei ingaggiata, nel XVII secolo, per avere riconosciuti i suoi diritti ereditari sul feudo dei Sanseverino, benché ciò le fosse negato, in quanto figlia e erede di Felicia Orsini. Raggiunse il suo obiettivo (23 luglio 1608), a seguito di una lunga causa intrapresa presso il Tribunale Regio di Napoli, con l'intervento del re di Spagna Filippo III[7] ma poco dopo morì, a Napoli, in circostanze misteriose, forse avvelenata[8] (14 giugno 1609).

Lasciò erede dei feudi la corona spagnola, mentre i beni allodiali e la signoria di Belvedere furono conferiti al secondo marito.

È sepolta nella chiesa di Sant'Anna a Corigliano Calabro (CS).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sanseverino - Linee dei Principi di Bisignano e Duchi di San Marco, Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea.
  2. ^ Orsini: Duchi di Gravina e Principi di Solofra, Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea
  3. ^ arbitalia.it
  4. ^ CARAFA, Tiberio
  5. ^ nuke.vitoteti.it Archiviato il 26 maggio 2009 in Internet Archive.
  6. ^ books.google.it
  7. ^ solofrastorica.it
  8. ^ museovirtualerivieracedri.it Archiviato il 12 ottobre 2009 in Internet Archive.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN236159474184127661619 · BAV 495/221779
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie